22 gennaio 2016

Io e Lui, un bel casino.


L'ho pensato tanto ultimamente. L'ho pensato più e più volte.
Come se potesse essere una punizione, una minaccia concreta, come se potesse essere un modo per far capire che è sul serio e non è come al solito, come  se avessi bisogno di cambiare radicalmente, ora che è tutto a posto e che tutto deve essere a posto.
Forse volevo solo vederne la reazione. Attirare l'attenzione un pò come si fa quando hai due anni e sei nel pieno dei terrible two. Ma con 33 anni sulle spalle e una capacità linguistica che un nano di due se la sogna.
La reazione non c'è stata. Ignorata. Niente per tornare in carreggiata.
Non sono stata presa sul serio o non interessava. E allora mi sono arrabbiata.
Forse in realtà sono solo stanca, non nel senso di stufa, ma non me ne rendo spesso conto.
E così ho minacciato tante e troppe volte che basta. Che me ne sarei andata. Che se ne doveva andare Lui. Che così non si va da nessuna parte. Che è meglio per tutti. Che non si può stare insieme solo per i figli. Che ci sono anch'io.
Ecco, in realtà è tutto qui.
Ci sono anch'io.

19 gennaio 2016

il codino


Ho sempre avuto paura delle figlie femmine. Delle donne in generale forse. Siamo fantastiche e terribili allo stesso tempo.
Trovo sia tutto più semplice con i maschi. Nonostante la responsabilità di crescere un essere maschio sia enorme, proprio perchè un giorno dovrà essere un Uomo, gentile e rispettoso, l'ho sempre vissuta come più semplice, passatemi il termine.
Una donna è un mare di cose, molte di più, e tu che sei la madre, SEI LA MADRE.
Una donna che possa essere autonoma, che si voglia bene, che lo voglia al suo corpo e al suo modo di amare, che sappia farsi rispettare, che sappia essere gentile, che sappia essere se stessa. Una figlia femmina ti mette davanti a quello che vorresti essere, a che tipo di donna sei. Quello che insegni, quello che provi a far capire, quello che credi, diventano possibili confronti, sul come sei e ti mette di fronte a come vorresti essere.Volente o nolente ti metti di fronte ad uno specchio, molto più che con un figlio maschio.
Mi ha sempre fatto un pò paura. Questo scavare nel profondo di sè è una cosa che faccio e smetto di fare allo stesso tempo, da sempre. Ma con una figlia non puoi più rimandare.
Questo lo immaginavo già prima. Un pezzetto di me era cosciente di questo.
E' per questo che quando sono rimasta incinta la prima volta ho sperato che fosse maschio. E così è stato. Ed era un pacioccone splendido, un tontolone, rompiscatole ma semplice.
Poi sono rimasta incinta di nuovo. Dopo tanto. E la felicità era tantissima. E non ho fatto in tempo a sapere se sarebbe stato un lui o una lei. Forse è stato meglio così. Perchè quando penso a quel piccolo pezzetto di me posso immaginarmelo sempre in modi diversi.

15 gennaio 2016

eccomi, un pò nuova.

quel tetto piano laggiù in fondo è lei, la Casa nuova. O come dice quello medio, la casa senza tetto.

Due anni fa esatti, ieri, scoprivo di essere incinta di Lei. Ne avevo parlato qui. Due anni che Lei è proepotentemente entrata nella mia vita, perchè è da subito che ha riempito la mia testa e modificato le mie azioni.
Credo sia l'occasione giusta di ricominciare a scrivere.
Non lo faccio più e sapete perchè? Perchè sono a posto così. Mi manca da una parte ma dall'altra sono concentrata su tutt'altro. Su una tranquillità - se così si può definire - che credo sia arrivata.
E' la tranquillità degli obiettivi raggiunti.