30 luglio 2012

la scuola è un valore

Vado a prendere il quaderno dei lavoretti del Piccolo Lui al suo asilo nido. Si perchè lui ha finito prima degli altri, del resto è da solo un mese che (poverino) è in vacanza. E da settembre si comincerà una nuova avventura. Maestre nuove e amici nuovi.
Un quaderno pieno, vivo, con bellissimi disegni, collage, il cd delle foto e video e la meravigliosa dedica della sua maestra. 
Fare le maestre è un lavoro importante, io per fortuna ne ho trovate tante che ci mettono il cuore. Quando lo capiremo, come Paese, che le maestre e gli inseganti sono fondamentali, che la scuola è un bene primario, importantissimo da valorizzare e non da strozzare? 
Solo la scuola, infatti, può farci diventare un Paese migliore, può farci crescere.
Grazie a tutte loro, che hanno contribuito a fare del bene al mio bimbo. Che hanno insegnato, che mi hanno consigliata e che ci hanno messo molto impegno.
Grazie ai suoi amichetti che sono stati i primi di una vita che spero conoscerà tanti amici, soprattutto quelli veri.
Grazie al Piccolo Lui, che è andato a scuola anche le mattine in cui avrebbe preferito stare a leggere libretti accoccolato con me; che ha saputo sempre riempire quei sensi di colpa, che vengono ogni tanto, divertendosi, non volendo più venire via quando andavi a prenderlo, raccontandomi tutte le cose curiose che faceva. 
Vedere le foto e i video del Piccolo Lui che impara, che ride, che abbraccia, che sperimenta senza di te è sempre strano, ma ne sono profondamente felice. Vedere che è Lui sempre, anche se tu non ci sei. 
Eccola qui di nuovo, la felicità malinconica.

29 luglio 2012

domenica

Un week end tranquillo, senza niente da fare, e anche un pochino di noia... Olimpiadi anche no... oggi in programma c'era: tiro al bersaglio (ma siamo sicuri che sia uno sport?) rafting (in piscina) e scopro che anche il bridge è sport olimpico... ahpperò! Per fortuna ci sono i libri e i pisolini (chi se li ricordava????!!!!!!!). 
Mi sono data anche alla cucina con un fantastico cheesecake triplo cioccolato. Mi dico fantastico da sola anche se io non mangio cioccolato. Non mi piace è più forte di me, mi fa una voglia pazzesca ma proprio no. Non riesco neanche a bere un cappuccino se ci metti il cacao. Si lo so è una cosa assolutamente anormale ma le mie papille gustative non ne vogliono proprio sapere. Comunque, il chesesecake era per il Grande Lui, che a differenza di me è ghiotto ghiotto di cocciolato (si è così che l'altro divoratore della famiglia lo chiama), perchè dopo una giornata dal dentista poteva ingurgitare solo cose morbide e fresche. Fatto con tanto amore e soprattutto 3 ore del mio tempo (di cui due e mezzo passate a riordinare e pulire perchè quando mi metto ai fornelli è come se passasse una burrasca, come se tutta la cucina avesse cucinato con me).  Risultato: gli porgi la fetta, e lo guardi mangiarla. Ti dici "adesso ti dirà qualcosa, adesso dirà che è la cosa più buona che abbia mai mangiato". E invece non dice niente. Allora non resisti e chiedi: "allora ti piace?" risposta: "si dai". Ok, la prossima volta ti prendo un gelato.

Il pagliaccetto è ancora al mare per una settimana e questo week end a causa di impegni lavorativi miei e operazione ai denti del Grande Lui non abbiamo potuto raggiungerlo. Questo periodo da genitori non genitori è stato sicuramente meno intenso di come me lo sarei aspettato... del resto ti dici "cavolo, senza figlio due settimane mi do alla pazza gioia..." eh no. Per carità le cene con gli amici e le uscite un pochino alcoliche non sono mancate ma ti immaginavi a fare le ore piccole tutte le sere, magari a ballare o al ristorante in tranquillità e invece scopri che in fondo in fondo non è che te ne freghi poi così tanto... 

I problemi di tutti i giorni rimangono, anzi, proprio perchè il Piccolo Lui non c'è hai più tempo per pensarci e allora ti manca da morire. Ti manca il suo saper mettere allegria sempre, il suo non darti il tempo di cazzeggiare che tanto poi ti annoi, il suo mammaaaaaaaaaaaaaaaaa!!
Poi quando lo chiami la sera per augurargli la buonanotte, sempre se sei fortunata e becchi un momento in cui ha voglia, o dovrei dire tempo, per parlarti tra una macchinina, un amichetto o una delle storie della nonna ti regala una delle sue fantastiche e uniche meraviglie:
Io: "[...] ti voglio bene amore mio..."
Piccolo Lui: "anche a te".

26 luglio 2012

mai più senza


Ieri pomeriggio sono stata alla festa di una quattrenne senza il mio Piccolo Lui.
Mai più.
Io non ho molte amiche mamme, quelle poche che conosco hanno pupi più piccoli, e un po’ come me si sono improvvisate mamme. 
E poi ci sono loro. Le mamme da manuale. E mi dispiace per loro ma sono più vecchie. Quando si libereranno dei pargoli avranno sessant’ anni. Io ne avrò 45 al massimo (si perché a 18 anni fuori!!!!).
Quando partecipo a queste festicciole, di compagni di asilo nido o parentame, sono sempre con il Piccolo Lui e sto con il Piccolo Lui, gioco e devo dire che mi diverto anche molto!
Una volta una bimba mi ha chiesto:
“ma tu sei la mamma di lui?”
“Si”
“non sembri una mamma, sembri una babysitter”.
Il miglior complimento di sempre. Vista sua madre.
Ci sono quelle che “ma io non lascerei mai mio figlio due settimane da solo con i nonni al mare, io sto sempre con lui, un bambino deve stare sempre con la mamma”. Però parla solo di quanto è stanca e di come non ce la fa a fare tutto, di come non lo sopporta. Ma va beh.
Poi ci sono le mamme perfettine. Per una festa in giardino veste i figli di bianco e passa il pomeriggio a dire di non andare sull’erba che ti sporchi, non mangiare quella torta che se ti macchi poi non va via, non correre che sudi. Ma che l’hai portato a fare?!
Poi ci sono quelle che hai già visto molte volte ma parlano solo del momento del parto. E la storia l’hai già sentita tante volte. Si non è stato il momento più facile della tua vita, lo sappiamo, fattene una ragione, sono passati 3 anni.
E poi ci sono le mamme dei figli perfetti. Che ti tessono le loro lodi per un’ora per poi vedere questa povera creatura che ha un momento di difficoltà, si isola e sta in posizione struzzo cercando di nascondere la testa sotto la terra e invece di conforto si ritrova una che le dice: “dai su che figura mi fai fare?”
Lo so sono una criticona.
Ma di solito mi diverto alle festine perché me la spasso con il Piccolo Lui. E siccome i bambini degli altri non mi vanno così a genio se Lui non c’è mi annoio a morte. E così è stato.
Non c’era neanche un goccio di prosecco.
Sono sicura che alla mamma “una buona mamma non lascia suo figlio neanche per un istante” avrebbe fatto bene.

24 luglio 2012

racconto fotografico di un bellissimo weekend

Questo post è per me. Come tutti gli altri però questo di più. E' stato un brutto lunedì, di quelli neri (riferimenti all'andamento della borsa puramente casuali), di quelli che non vedi l'ora che sia già martedì. Perchè ogni tanto ritornano i brutti meccanismi, perchè non riesci a sorridere, non ne hai neanche il tempo, perchè forse ogni tanto ce le andiamo a cercare. Ma è più forte di te. Perchè vorresti certe piccole cose. E non ci vuoi rinunciare.
E allora foto, che raccontano, parlano e che per sempre mi permetteranno di riimmergermi nel bellissimo week end passato, così lontano da oggi e da ieri.
E' stato bellissimo perchè abbiamo staccato la spina, perchè c'era il mare, perchè c'era il pagliaccetto!
Un week end pieno, straripante di sorrisi e semplicità. 

Un pomeriggio di Olimpiadi di lancio del sasso



una mattina all'acquario (che per la cronaca non mi è piaciuto neanche un pò, un vero e proprio zoo)

un ometto grande, curioso, "pecccccchhhhhhèèèèèè????", incantato e puro


e chicche come questa:
"mamma, guadda! Quello ha il dito lungo e il pisellino piccolo!" 
L'arte del resto è interpretazione
racconti e storie... Tom, i pirati e Capitan Canaglia (che "fosse mamma sono lì" (nel galeone ndr)... che ormai ti legge lui, perchè la conosce a memoria!


"Adesso dobbiamo andare amore, dai che la spiaggia ci aspetta!"
"no mamma, ancoa centocinquanta minuti"
"???!!!"






e poi mare mare mare, quello degno di essere chiamato così! 
quello delle nuotate liberatorie e dei profumi densi di sale...




...mi sono drogata di instagram. che ci volete fare, ti fa sentire molto fico.

19 luglio 2012

futuro

La paura per il futuro è una cosa seria. Quando sei giovane giovane, ventenne, non la percepisci, non ti appartiene ancora. Poi cresci, diventi più grande e forse più maturo, si spera, e cominci a fraternizzare con lei. Diventi genitore e tutto d'un colpo ti si para davanti. Perchè tu sei stato fortunato e vorresti poter dare al tuo Piccolo Lui quello che hai avuto tu, ovviamente molte di più. E non parlo di cose materiali, ma di esperienze. Il poter fare esperienze, il permettersi di fargliele fare. Io ho vissuto all'estero, ho fatto l'università lontano da casa, ho cambiato diverse città, ho visto molte cose, poche rispetto a quelle che vorrei vedere, ma ho fatto Esperienze. Belle e brutte. Perchè servono tutte.
Passi una serata con le amiche e a differenza di quando eri ventenne i discorsi vanno a finire qui. Il futuro, il costruirsi qualcosa, il lavoro. Si perchè non c'è davvero. Noi siamo un'isola felice, lavoriamo entrambi, sicuramente sottopagati ma possiamo dormire la notte. Però questo mio lavoro non può essere il lavoro della vita. Almeno spero di no. Non basta la tranquillità. Quando non ce l'hai ovviamente ti basterebbe. Ma poi arriva anche il bisogno di soddisfazione. Vorrei la possibilità di avere possibilità, delle scelte, delle alternative, un lavoro dove potersi misurare, mettersi in gioco, migliorare, imparare. Non imparo più. E questo non va bene.
E ci sono persone validissime che meritano un lavoro, e continuano solo ad essere sfruttate  e sottovalutate. E poi ci sono le persone che si reinventano, si ripensano in un altro modo e provano una nuova strada. Ho la fortuna di avere persone così vicino a me. Auguro di cuore a chi non vuole sottomettersi a certe cose di riuscire a trovare ciò che gli piace. A chi crede in se stessa di non smettere mai.
La paura per il futuro è lecita, è normale, semplicemente non puoi sapere come sarà. E se non sei una che vive alla giornata devi imparare a conviverci. Però la paura per il futuro non dovrebbe impedire di fare progetti, non dovrebbe togliere il sorriso e il sonno, logorandoti piano piano. Io spero che le cose cambieranno, che il mondo sarà diverso quando sarà il futuro del pagliaccetto. Deve essere così. Perchè lui viene prima di tutto.

A proposito di amici è davvero incredibile quello che ti succede aprendo un blog. E' stato così anche per voi? Persone di cui hai letto tanto e persone appena scoperte di cui leggerai tanto che passano a salutarti, a dirti la loro. Per carità poche ma bastano. Un buon inizio. E per chi non ha amiche mamme (si sono la primissima, per lo meno tra le amiche amiche!) è una cosa nuova e magica! Vedere che c'è qualcuno che ha davvero capito cosa intendo quando parlo di felicità maliconica (grazie mammacomeposso) mi fa bene, e un pò mi commuove...
GRAZIE!

18 luglio 2012

Il mio fotografo preferito!

Come mi piace partecipare! 
E allora ecco il blog di fotografia che vorrei presentare, come seconda tappa della Caccia al Tesoro di MammaFelice

Ecco a voi Monsieur Rocco Paladino, fotografo, un pò blogger, specializzato in food, che ho la fortuna di conoscere di persona e che ha anche provato ad insegnarmi qualcosa. 
Devo dire che adesso faccio quasi sempre tutto in manuale, butto molte più foto di prima ma ne faccio talmente tante che alla fine sono comunque troppe! E quando proprio una foto non mi viene sono certa che la colpa non sia mia ma del mio obiettivo! (è diventata una scusa, alcuni ci credono!)

questa ovviamente è sua (so di poterla usare!) 

17 luglio 2012

l'indipendenza è una cosa importante

Il pagliaccetto è stato "abbandonato" dai nonni per la prima volta a 13 mesi e noi ci siamo goduti un week end festaiolo a Barcellona. Le frequenti birrette e l'improvvisa libertà ci hanno fatto addirittura decidere di sposarci. E così qualche mese dopo abbiamo fatto. Dato il buon esito di questo abbandono abbiamo approfittato dei nonni in altre occasioni e specialmente d'estate, quando noi si lavora e il nido è chiuso. Da un paio d'anni quindi passa qualche settimana con la nonna nella bella Liguria ma mai come quest'anno la cosa mi ha fatto effetto.
Sarà perchè da qualche mese ho realizzato che sta diventando grande, lui dice che è medio, sarà che finalmente abbiamo acquisito l'uso della parola e quindi ci possiamo anche parlare al telefono, sarà che lasciare l'asilo nido e sapere che tra poco comincerà la scuola materna, sarà che sempre di più lo scopri, come essere umano, con una sua incredibile personalità, buffo e simpatico (è un pagliaccetto!) ma ho scoperto un nuovo bellissimo sentimento: la felicità malinconica.
Quando era un minuscolo esserino che non faceva altro che mangiare e sporcare pannolini il rapporto era di estremo bisogno, io ero fondamentale, e per fortuna c'è davvero un istinto innato altrimenti sarebbe stato un casino. Poi comincia ad arrivare il desiderio che impari, che cresca, che gattoni, poi che cammini, poi che parli... e intanto il tempo passa inesorabilmente. E poi diventa un bambino. Vuole i suoi simili, ti cerca sempre, ma molto meno e soprattutto quando si diverte con qualcun altro tu non ci sei più. 
Non sei più un bisogno.Ma rimani fondamentamentale. Per fortuna.
E adesso che è via manca, il mio Piccolo Lui. So di mancargli anch'io ma è un bimbo felice e sa che ci sono. E questo mi fa pensare che ho fatto un buon lavoro. Abbiamo fatto un buon lavoro, perchè il Grande Lui c'è e c'è sempre stato. Di nuovo, per fortuna.
E così il pagliaccetto si rivela più indipendente di me. Ma per un pò adesso lo sono anch'io.

16 luglio 2012

punto di partenza


Ok si parte.
Non ho idea di cosa ne verrà fuori ma ho bisogno di portare avanti qualcosa, di mio. E mi piace condividere.
Di solito non finisco mai quello che comincio e mollo abbastanza facilmente o meglio, mi stufo abbastanza facilmente. Una volta una psicologa (che ho “frequentato” per un paio di mesetti – altra prova del fatto che mi stufo facilmente) ha detto che devo imparare a stare ferma, che non faccio in tempo a raggiungere un mio obiettivo che subito non mi basta già più e devo proiettarmi su qualcos’altro, senza mai godermelo… Ma siamo proprio sicuri che non sia una qualità?!
Questo blog sarà un’accozzaglia di pensieri, racconti spero non troppo tragici o lunatici, foto (inutile dire che sono mie, sarei anche lusingata se piacessero a qualcuno e questo qualcuno me le rubasse ma no), e magari qualche ricetta.
Per quanto riguarda l’essere lunatica non ci sono soluzioni.
Per quanto riguarda le foto io adoro farle, ho computer e memorie intasate, nella mia piccola famiglia nessuno mi sopporta più, ma essendo una grande smemorata è il mio unico modo di non perdere nulla! (per capirci meglio: giornata in spiaggia con pupetto = 200 foto scattate una dietro l’altra di lui che scava una buca nella sabbia).
Le ricette: parto dicendo che nulla sarà mai farina del mio sacco. Però mi sto lanciando! Fino a un paio di anni fa il mio unico piatto era la pasta in bianco, spesso anche scotta e avevo problemi anche con la caffettiera.

Ah, sono una mamma. E ho anche un marito, che però mi dimentico sempre di aver sposato e quindi con le amiche continuo a parlare di lui come il mio ragazzo.